ARPEPE

VALTELLINA SUPERIORE INFERNO RISERVA DOCG "SESTO CANTO" 2013

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CANTINA: Imbottigliato da Arpepe

ANNATA: 2013

DENOMINAZIONE: Valtellina Superiore DOCG

VITIGNI: Chiavennasca (Nebbiolo 100%)

GRADAZIONE ALCOLICA: 13%

FORMATO: 0,75 l

CONSUMO IDEALE: 2023/2028

TEMPERATURA DI SERVIZIO: 18°-20°C

 

TIPOLOGIA: Rosso

ABBINAMENTI: Carne arrosto-grigliata, Formaggi stagionati, Selvaggina.

NOTA BENE : Contiene Solfiti 


DESCRIZIONE 

 Il Sesto Canto Valtellina Superiore DOCG Inferno Riserva prodotto dalla cantina Ar.Pe.Pe. è un vino rosso adatto a serate speciali, ottenuto da uve Nebbiolo vinificate in purezza attraverso un metodo rigoroso e sostenibile. La vigna dalla quale si ricavano queste uve così particolari sorge a 450 metri d'altitudine su un tornante appositamente denominato Circuito dell'Inferno. Come evocano le suggestioni letterarie del nome scelto per l'etichetta, questo vino è adatto a quanti amano peccare di gola. Il Sesto Canto Valtellina Superiore DOCG Inferno Riserva è il frutto di un incessante perfezionamento del processo produttivo operato da questa realtà importante della Valtellina. Dopo essere state vendemmiate con la massima cura, le uve vengono vinificate con una macerazione alcolica di oltre settanta giorni in tini di legno, per riposare poi quasi tre anni in botti di cemento e vetro. L'affinamento prosegue in botti di castagno, che mantengono i tannini vigorosi.

Colore: Rosso rubino .
Profumo: floreale e vegetale, con sentori di ciliegia e menta.
Gusto: elegante, fine, sapido e con tannini gradevoli.


CANTINA 

Possediamo 13 ettari vitati completamente inerbiti, nel cuore del Valtellina Superiore DOCG, distribuiti fra SassellaGrumello e Inferno. Le lavorazioni sono effettuate completamente a mano; la morfologia dei nostri vigneti non consente in alcun modo di ricorrere all’utilizzo di trattori. I trattamenti fitosanitari si rendono necessari in maniera più o meno frequente, a seconda delle piogge; anche questa indispensabile operazione è svolta manualmente. La vigna è meteoropatica - è risaputo – e i vignaioli sanno quanto può essere impegnativo prendersene cura. E’ facile così arrivare ad impiegare 1500 ore per coltivare un solo ettaro di vigna. Si combattono oidio e peronospora senza farne una guerra allo sterminio, ma a volte convivendoci, tramite una lotta integrata attenta all’impatto ambientale che questo tipo di salvaguardia comporta. Nonostante questo ci sono annate in cui il raccolto, se non è del tutto perso, produce vini che non verranno commercializzati, come ad esempio la pessima vendemmia 2008.

 

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