VALTELLINA SUPERIORE SASSELLA DOCG “NUOVA REGINA” 2013
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CANTINA: Imbottigliato da Arpepe
ANNATA: 2013
DENOMINAZIONE: Valtellina Superiore DOCG
VITIGNI: Chiavennasca (Nebbiolo 100%)
GRADAZIONE ALCOLICA: 13%
FORMATO:0,75 l
CONSUMO IDEALE: 2023/2028
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 16° - 18°
TIPOLOGIA: Rosso
ABBINAMENTI: Secondi di carne rossa - Selvaggina
NOTA BENE : Contiene Solfiti
DESCRIZIONE
I mappali la riportavano con quel nome già da generazioni, probabilmente ancor prima che il nostro avo Giovanni Pelizzatti commerciasse vino oltreconfine con la Svizzera nel 1860.
Attaccata alle Rocce Rosse, la “Nuova Regina” arriva a oltre 450 metri di quota, fino alla strada che da S.Anna porta a Triasso. In questo vigneto affiora più roccia che terra, e qui abbiamo conservato il maggior numero di viti vecchie: un patrimonio di geni antichi che nelle annate migliori regala una delle Riserve più longeve e preziose, come solo il frutto di una lavorazione completamente manuale può donare. Il ‘91 fu strepitoso ma trovarlo in carta oggi in qualche ristorante è più complicato che incontrare la Regina.
Il Valtellina Superiore Sassella Riserva Nuova Regina DOCG ti fa capire quanto può essere emozionante un vino rosso di Valtellina, se hai la fortuna di assaporarlo con il giusto tempo di attesa: di magnifica essenzialità, in bocca sorprende per pulizia e freschezza e, grazie alla versatilità del Nebbiolo delle Alpi, riesce a dare il meglio su tutte le tavole internazionali.
CANTINA
Possediamo 13 ettari vitati completamente inerbiti, nel cuore del Valtellina Superiore DOCG, distribuiti fra Sassella, Grumello e Inferno. Le lavorazioni sono effettuate completamente a mano; la morfologia dei nostri vigneti non consente in alcun modo di ricorrere all’utilizzo di trattori. I trattamenti fitosanitari si rendono necessari in maniera più o meno frequente, a seconda delle piogge; anche questa indispensabile operazione è svolta manualmente. La vigna è meteoropatica - è risaputo – e i vignaioli sanno quanto può essere impegnativo prendersene cura. E’ facile così arrivare ad impiegare 1500 ore per coltivare un solo ettaro di vigna. Si combattono oidio e peronospora senza farne una guerra allo sterminio, ma a volte convivendoci, tramite una lotta integrata attenta all’impatto ambientale che questo tipo di salvaguardia comporta. Nonostante questo ci sono annate in cui il raccolto, se non è del tutto perso, produce vini che non verranno commercializzati, come ad esempio la pessima vendemmia 2008.
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