ARPEPE

VALTELLINA SUPERIORE GRUMELLO 2015 ROCCA DE PIRO

Prezzo scontato Prezzo €30,00 Prezzo di listino Prezzo unitario  per 

Imposte incluse. Spedizione calcolata al momento del pagamento.

CANTINA: Imbottigliato da Arpepe

ANNATA: 2015

DENOMINAZIONE: Valtellina Superiore Grumello

VITIGNI: Chiavennasca (Nebbiolo 100%)

GRADAZIONE ALCOLICA: 13%

FORMATO:0,75 l

CONSUMO IDEALE: 2023/2028

TEMPERATURA DI SERVIZIO: 16-18°

TIPOLOGIA: Rosso

ABBINAMENTISecondi di carne rossa - Caggiagione - Tartufo Bianco

NOTA BENE : Contiene Solfiti 


DESCRIZIONE 

ll Castel Grumello, nel quattordicesimo secolo proprietà della famiglia De Piro, è una fortezza gemina, costituita da due strutture separate, un tempo unite da una cinta muraria che sovrasta l’altura coltivata a Nebbiolo delle Alpi.

Da qui il nome di questo vino, risultato dell’assemblaggio di uve provenienti dai due vigneti di proprietà situati nella zona del Grumello. Nelle annate in cui i tannini poco accentuati suggeriscono un affinamento breve in botte grande, il Valtellina Superiore Grumello Rocca De Piro DOCG sorprende per la velocità con cui acquista bevibilità. E al momento del suo debutto sulle tavole, si presenta sempre puntuale: pronto da bere, ma ottimo anche da conservare in cantina tra le riserve.

 

CANTINA 

Possediamo 13 ettari vitati completamente inerbiti, nel cuore del Valtellina Superiore DOCG, distribuiti fra SassellaGrumello e Inferno. Le lavorazioni sono effettuate completamente a mano; la morfologia dei nostri vigneti non consente in alcun modo di ricorrere all’utilizzo di trattori. I trattamenti fitosanitari si rendono necessari in maniera più o meno frequente, a seconda delle piogge; anche questa indispensabile operazione è svolta manualmente. La vigna è meteoropatica - è risaputo – e i vignaioli sanno quanto può essere impegnativo prendersene cura. E’ facile così arrivare ad impiegare 1500 ore per coltivare un solo ettaro di vigna. Si combattono oidio e peronospora senza farne una guerra allo sterminio, ma a volte convivendoci, tramite una lotta integrata attenta all’impatto ambientale che questo tipo di salvaguardia comporta. Nonostante questo ci sono annate in cui il raccolto, se non è del tutto perso, produce vini che non verranno commercializzati, come ad esempio la pessima vendemmia 2008.

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